-Los inmigrantes, obra de Rodolfo Campodónico- |
Non esiste il "Capitalismo Buono"
Scritto da Cecilia Zamudio
Ogni
giorno la povertà aumenta in tutto il mondo, mentre le grandi fortune
crescono esponenzialmente: i capitalisti degradano sempre più il pianeta
e riducono in schiavitù e reificano altri esseri viventi. Escludono
milioni di esseri umani da una vita sana e dignitosa. Sterminano specie
ed ecosistemi.
L'esodo degli esseri
umani si intensifica, dai paesi più brutalmente saccheggiati, alla
metropoli del capitalismo. Ma i paesi arricchiti a spese
dell'impoverimento degli altri, vogliono cinicamente le ricchezze, ma
non le persone. Muri e recinti di filo metallico crescono man mano che
l'analisi e l'empatia diminuiscono. La sabbia delle spiagge è sbiancata
dalle ossa di migliaia di naufraghi nel loro tentativo di fuggire dal
calderone capitalista in cui gli uomini forti hanno convertito i loro
paesi, a furia di saccheggiare e di guerre imperialiste.
Anche la violenza contro
le donne è intensamente promossa per mezzo dell'alienazione di massa,
dato che il maschilismo è una parte fondamentale della sovrastruttura
capitalista: galoppano i profitti di pochi sulla mostruosità del
femminicidio.
La reificazione
dell'essere umano è promossa a sazietà. E tutto il valore della
"solidarietà" è sostituito dai valori del consumatore. Si cerca di
cancellare la nozione di "giustizia sociale", soppiantata dalla perversa "Carità", quando non lo è dall' "edonismo Zen", o direttamente dall' "Edonismo VIP ", ancora più egocentrico e triste.
Mentre i mezzi dell'alienazione capitalista addomesticano le persone con il loro slogan "non cambiare il mondo, cambia te stesso" (come
se non si potesse provare a fare entrambe le cose allo stesso tempo), i
capitalisti continuano a depredare. Applicano con maggiore intensità
l'obsolescenza programmata (invecchiamento precoce e programmato delle
cose), trasformando questo pianeta in una discarica, avvelenando la
terra e il cibo in modo cancerogeno, uccidono un bambino per fame ogni 5
secondi, in un mondo in cui l'agricoltura attuale riuscirebbe a nutrire
12 miliardi di persone ...
I capitalisti
approfittano della precarietà delle condizioni di vita (che loro stessi
precarizzano) per espandere il loro giacimento di schiavi: schiavitù
moderna, prostituzione, traffico di bambini.
È urgente abbandonare
questo sistema in cui una manciata di pochi capitalizza sul sangue, il
sudore e le lacrime della maggioranza.
Data l'inevitabilità della
constatazione (fatta da una parte importante della popolazione mondiale)
dell'aumento dello sfruttamento, della miseria e del saccheggio della
natura, i grandi capitalisti attaccano con i loro carri armati di
pensiero: si tratta di colonizzare le nostre menti e di gestire la
percezione della realtà.
Questi carri armati di pensiero
cercano di porre il problema sotto luci deformanti, e per "guadagnare
tempo" hanno inventato questa falsa dicotomia tra "capitalismo selvaggio" e un presunto "capitalismo dal volto umano".
Il capitalismo è selvaggio per
natura, poiché si basa sullo sfruttamento: non esiste un "capitalismo
meno selvaggio" poiché la violenza e l'accelerazione di essa sono
intrinseche all'accelerazione dell'accumulazione capitalista.
Crescono le grandi fortune sui cadaveri.
Nella fase attuale del capitalismo, i
vecchi "Stati del benessere" in Europa vengono smantellati, perché dopo
la caduta dell'URSS, i capitalisti non hanno bisogno di preoccuparsi di
mascherare parte dei loro crimini, facendo finta che il capitalismo
preservi il "benessere" , almeno per quelli del "primo mondo"
autoproclamato.
Ricordiamo
che il primo paese ad avere una sicurezza sociale fu l'Unione
Sovietica, perché i lavoratori sovietici lo stabilirono poco dopo aver
preso il potere (il primo paese ad avere un'assistenza sanitaria
universale e gratuita, un'istruzione universale e gratuita, il diritto
di voto del donne, abitazioni come diritto concreto e tangibile, ecc.). Esistendo questi
diritti nella vicina URSS, i capitalisti europei hanno capito che era
necessario, per arginare il malcontento sociale nei paesi capitalisti,
concedere un minimo in termini di sicurezza sociale. Così, la lotta
degli operai, unita all'esistenza dell'URSS, ha permesso di ottenere
alcuni diritti ... Gli stessi che stanno scomparendo oggi.
Oggi gli accumulatori di capitali e
divoratori delle nostre ore di vita, festeggiano lo sfruttamento; non
devono più mantenere alcuna "compostezza": sono già riusciti a finire
l'URSS, hanno speso gli anni necessari per privatizzare tutto e a
volgarizzare la sazietà, e i loro mezzi di alienazione di massa hanno
iniettato un tenace odio contro il comunismo. Gli sfruttati possono già
divorarsi a vicenda, immersi nel razzismo, nel maschilismo e nell'odio
contro i rivoluzionari: gli sfruttatori hanno lavorato ai parametri
della sottomissione al millimetro.
Ma siamo ancora vivi, e solo la lotta ci renderà liberi.
Ogni giorno l'accumulazione
capitalista accelera, e con essa l'esclusione, lo sfruttamento, il
saccheggio, la repressione, il terrorismo di stato, le guerre
imperialiste, il fascismo, il razzismo, il maschilismo e tutte le forme
di violenza.
Perciò è urgente combattere contro
il capitalismo, e non credere che, forse, sarebbe possibile "un
capitalismo meno cattivo". Sarebbe come fingere di dover lottare per un
presunto "maschilismo meno cattivo" ... Quando ciò che esiste è un
sistema di sfruttamento e le "variazioni" sintomatiche che percepiamo
sono solo in funzione dello stadio di questo cancro sociale.
Traducido por Alba Canelli
Traducido por Alba Canelli